Dallo scorso anno scolastico alcune classi del nostro Istituto
hanno iniziato un percorso di sperimentazione del “Metodo Rapizza”. Gli alunni
sono direttamente coinvolti in attività che li conducono gradualmente alla
consapevolezza del proprio corpo che si orienta nello spazio e che crea,
attraverso movimenti specifici, tracce mnestiche che attivano e consolidano l’apprendimento.
L’ alunno che si orienta in maniera corretta nello spazio, attraverso
esercizi strutturati, avrà più probabilità di orientare in maniera adeguata le
lettere sullo spazio-foglio, così come una giusta grafia, considerata positiva
sia dal punto di vista dell’impostazione che dell’esecuzione dell’atto grafico,
facilita l’acquisizione di un valido impianto ortografico.
Gli alunni lavorano dapprima in palestra con una scansione
temporale sistematica, tale da rendere routinaria l’esecuzione delle attività
proposte.
Tutto parte da un quadrante tracciato a terra. E’ da questo
microcosmo che si conosce e si sperimenta se stessi, come corpo che muovendosi
dissemina tracce di sé. Tali tracce, attraverso la ripetizione e la riflessione consapevole delle azioni, vengono
fissate nella memoria, interiorizzate e restituite al mondo esterno sotto forma
di traccia mnestica, da qui si avvia l’apprendimento.
Alcuni alunni hanno costruito il quadrante, anche se una
delle nostre palestre ne era già provvista, conferma che il metodo in passato è
stato già sperimentato.
Tra le tante attività che si stanno proponendo vi anticipiamo
quella che riguarda il consolidamento dei processi di letto-scrittura. Gli alunni
hanno sperimentato se stessi prima sul quadrante, in un secondo momento sullo
spazio-foglio e infine nello spazio astratto che rappresenta l’ultima tappa del
percorso perché lascia intuire che l’apprendimento è andato a buon fine: quando
il bambino è in grado di scrivere nell’aria, con le dita, parole e frasi.
Il metodo, in linea generale, risulta
particolarmente indicato per gli alunni con bisogni educativi speciali, ma
garantisce risultati importanti anche con alunni che non hanno particolari
esigenze didattiche e formative. Per tale ragione può essere considerato come
una scelta metodologica volta a favorire i processi di inclusione.
Se vi abbiamo incuriosito,
vi invitiamo a seguirci perché vi presenteremo altre attività con il “Metodo Rapizza”.
Vi salutiamo con una curiosa
anticipazione: la coloritura.
Questo è davvero solo un assaggio, con questo
metodo possiamo scoprire il mondo. Seguiteci e lo scopriremo insieme!!!
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