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giovedì 4 gennaio 2018

Conosciamo il "Metodo Rapizza"



Dallo scorso anno scolastico alcune classi del nostro Istituto hanno iniziato un percorso di sperimentazione del “Metodo Rapizza”. Gli alunni sono direttamente coinvolti in attività che li conducono gradualmente alla consapevolezza del proprio corpo che si orienta nello spazio e che crea, attraverso movimenti specifici, tracce mnestiche che attivano  e consolidano l’apprendimento.
L’ alunno che si orienta in maniera corretta nello spazio, attraverso esercizi strutturati, avrà più probabilità di orientare in maniera adeguata le lettere sullo spazio-foglio, così come una giusta grafia, considerata positiva sia dal punto di vista dell’impostazione che dell’esecuzione dell’atto grafico, facilita l’acquisizione di un valido impianto ortografico.
Gli alunni lavorano dapprima in palestra con una scansione temporale sistematica, tale da rendere routinaria l’esecuzione delle attività proposte.

Tutto parte da un quadrante tracciato a terra. E’ da questo microcosmo che si conosce e si sperimenta se stessi, come corpo che muovendosi dissemina tracce di sé. Tali tracce, attraverso la ripetizione  e la riflessione consapevole delle azioni, vengono fissate nella memoria, interiorizzate e restituite al mondo esterno sotto forma di traccia mnestica, da qui si avvia l’apprendimento. 

Alcuni alunni hanno costruito il quadrante, anche se una delle nostre palestre ne era già provvista, conferma che il metodo in passato è stato già sperimentato.


Tra le tante attività che si stanno proponendo vi anticipiamo quella che riguarda il consolidamento dei processi di letto-scrittura. Gli alunni hanno sperimentato se stessi prima sul quadrante, in un secondo momento sullo spazio-foglio e infine nello spazio astratto che rappresenta l’ultima tappa del percorso perché lascia intuire che l’apprendimento è andato a buon fine: quando il bambino è in grado di scrivere nell’aria, con le dita, parole e frasi.  




 Il metodo, in linea generale, risulta particolarmente indicato per gli alunni con bisogni educativi speciali, ma garantisce risultati importanti anche con alunni che non hanno particolari esigenze didattiche e formative. Per tale ragione può essere considerato come una scelta metodologica volta a favorire i processi di inclusione.
 Se vi abbiamo incuriosito, vi invitiamo a seguirci perché vi presenteremo altre attività con il  “Metodo Rapizza”.
Vi salutiamo  con una curiosa anticipazione: la coloritura.


Questo è davvero solo un assaggio, con questo metodo possiamo scoprire il mondo. Seguiteci e lo scopriremo insieme!!!

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